
Perso nel deserto del mio io,
nell’aridità della mia vita,
passeggiavo, cupo in viso,
lungo una distesa di sabbia.
Non v’era nulla all’orizzonte,
capace di restituirmi gioia
e amore per il vivere.
Sognavo la morte,
subdola sorella della tristezza,
baciare le mie labbra.
Il caldo mi soffocava,
il sudore grondava abbondante,
o forse eran lacrime?
Una palma,
piccola ed insignificante vidi di fronte a me…
…un uomo sdraiato sotto,
tranquillo cantava e…
pescava.
(A te amico dai capelli rossi)
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