E’ dall’otto maggio che non pubblico nulla nel mio blog, non è stata pigrizia ma malessere, chi mi conosce sa che soffro di disturbo bipolare, e che non è facile convivere con una patologia che assume sempre nuove forme. E’ difficile far capire a chi ti sta accanto ciò che provi.
E mi rifugio in un silenzio assordante, perché è così lontano il mondo reale da te. Chi mi circonda continua a chiedermi cosa ci sia che non va, ma non accetta la risposta. Non vogliono risposte, ma rassicurazioni, non vogliono capire perché soffro, ma sentirsi rassicurati. E la non comprensione porta a nuove tensioni, come se io ne avessi bisogno.
Lo so che al di là dello specchio, nella realtà parallela che io non vivo, il mondo è più veloce, ha altri ritmi, e non ha tempo di accettare le mie diversità, le mie crisi, le mie necessità di essere me stesso, ma io non posso combattere contro la mia natura. E’ in essa che vivo. A nessuno dovrebbe essere imposto di essere un “altro sé”, ma troppo spesso chi è in una condizione dominante vuole omologare chi lo circonda, cercando di trovare una scusa suprema per giustificare questa violenza.