Carpe Diem (Orazio)

Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,
o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà: se molti inverni Giove ancor ti conceda o ultimo questo che
contro gli scogli fiacca le onde del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino – breve è la vita – rinuncia a
speranze lontane. Parliamo e fugge il tempo geloso: cogli l'attimo, non pensare a domani.

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Un orologio mi è sempre sembrato qualcosa di ridicolo… (Austerlitz)

Autore dell’immagine Norvz Austria

“Un orologio mi è sempre sembrato qualcosa di ridicolo, qualcosa di mendace per antonomasia, forse perché, per un impulso inferiore a me stesso incomprensibile, mi sono sempre ribellato al potere del tempo escludendomi da cosiddetti eventi temporali, nella speranza come penso oggi, disse Austerlitz, che il tempo non passasse, non fosse passato, che mi si concedesse di risalirne in fretta il corso alle sue spalle, che là fosse come prima o, per meglio dire, che tutti i punti temporali potessero esistere simultaneamente gli uni accanto agli altri, cioè che nulla di quanto racconta la storia sia vero, che quanto è avvenuto non sia ancora avvenuto, ma stia appunto accadendo nell’istante in cui non ci pensiamo, il che naturalmente dischiude peraltro la desolante prospettiva di una miseria imperitura e di una sofferenza senza fine”.
W.G Sebald: “Austerlitz”

Caro 2012 sai io ho imparato… e tu cosa mi insegnerai?

Caro 2012, che tu sia un numero o che tu sia una data non lo so, certo ho letto molto delle interpretazioni che danno la fisica e la metafisica circa il significato del tempo, ma in realtà, scusami se mi permetto “tutto è soggettivo”, e il tempo non è altro che lo scorrere della vita per ogni singolo soggetto, non possiamo certo definire chi è giovane, né chi è vecchio, un evento che dura troppo da un evento che dura troppo poco. Gli stessi spettatori di un film potrebbero avere opinioni diverse circa il medesimo, seppur seduti affianco durante la proiezione per uno di loro potrebbe risultare troppo lunga, mentre l’altro potrebbe affermare che sperava non finisse mai. Eppure il film era durato un’ora e mezza per entrambi. Continua a leggere “Caro 2012 sai io ho imparato… e tu cosa mi insegnerai?”

La tazzina di caffè, l’idiota e l’entropia

Alla fine delle superiori inizia a leggere i libri di De Crescenzo, io che venivo da un professionale ed ero, e sono, ignorante non avevo idea di cosa fosse la filosofia, non conoscevo i filosofi, e li vedevo così lontani dalla mia quotidianità.

Ricordo con piacere “Così parlò Bellavista”, questo bellissimo libro che raccontava la “napoletanità”, nei suoi aspetti migliori e peggiori, quel vivere per godersi la vita, faticando il minimo nel cercare di essere infelici, e concentrarsi nell’essere felici. Perché il napoletano è il teatro, quelle due maschere che si legano indissolubilmente e che rappresentano il ridere e il piangere. La gioia di vivere, e la malinconia intrinseca che il napoletano ha in sé.

Così, il professor Bellavista non mescolava completamente il caffè per sciogliere lo zucchero, ma ne lasciava sempre un po’ nel fondo della tazzina. E alla domanda del perché lo facesse, rispose che si doveva risparmiare l’energia per evitare di aumentare l’entropia del’universo, che a causa di quel movimento così naturale sarebbe potuto finire prima del tempo. Continua a leggere “La tazzina di caffè, l’idiota e l’entropia”

Misurare il valore del nostro Tempo su questa terra

Come si costruisce un futuro?

Da sempre l’uomo è attratto dal concetto di Tempo, e ha cercato di spiegarlo in ogni modo, ed utilizzando ogni metodo. Metafisica, filosofia, meccanica e fisica, non son ancora riusciti a darci un reale valore con il quale misurare la qualità del tempo.

Qual’è il vero valore del tempo?

Se è pur vero che la filosofia ci può far notare che il tempo scorre più o meno velocemente in base alle attività svolte, è vero anche che il nostro corpo si deteriora in base al tempo scientifico, studiato dalla fisica, e non dalla metafisica. Un’ora, signori è un’ora. Può essere noiosa o allegra, sembrare infinita o scorrere in un batter d’occhio, ma resta un’ora, sessanta risicati minuti.
Ma allora come possiamo migliorare la nostra permanenza su questo mondo?
Non son interessato certo a chiedermi cosa vi sia prima o dopo la vita terrena, ma a riflettere su questo percorso che ci è concesso di trascorrere come esseri umani.

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