Caro 2012 sai io ho imparato… e tu cosa mi insegnerai?

Caro 2012, che tu sia un numero o che tu sia una data non lo so, certo ho letto molto delle interpretazioni che danno la fisica e la metafisica circa il significato del tempo, ma in realtà, scusami se mi permetto “tutto è soggettivo”, e il tempo non è altro che lo scorrere della vita per ogni singolo soggetto, non possiamo certo definire chi è giovane, né chi è vecchio, un evento che dura troppo da un evento che dura troppo poco. Gli stessi spettatori di un film potrebbero avere opinioni diverse circa il medesimo, seppur seduti affianco durante la proiezione per uno di loro potrebbe risultare troppo lunga, mentre l’altro potrebbe affermare che sperava non finisse mai. Eppure il film era durato un’ora e mezza per entrambi. Il tempo è soggettivo, ma allo stesso oggettivo, e questo lo rende così difficile da comprendere. Credo però che su un punto solo dovrebbero essere tutti concordi: “Il tempo è vita”. Non v’è nulla che possa sostituire un attimo non vissuto, un’ora sprecata stando nella tristezza, un tempo troppo lungo per essere tristi. Non possiamo permetterci di “sprecare tempo”, perché questo non ci verrà mai più restituito.

Ho imparato molto durante questo periodo trascorso con il 2011, ma soprattutto che non credo affatto nel tempo. Non credo che i “cicli astrologici” debbano misurare la vita di un uomo. L’uomo non si misura con il tempo impiegato dalla Terra a fare questo o quell’altro movimento, certo ne siamo condizionati, ma non dipende da questi la nostra vita. I nostri cicli iniziano e finiscono con eventi che possono cambiare la nostra percezione della realtà, e si potrebbe pensare solo ai così detti grandi eventi: matrimonio, nascita di un figlio, nuovo lavoro…. Ma non sono solo quelli: i veri eventi che cambiano la nostra vita sono quelli che mutano il “cammino” dinnanzi a noi. Sposarsi, avere figli, cambiare lavoro sono eventi che ci permettono di maturare, ci obbligano a crescere e a modificare la nostra vita, ci allargano gli orizzonti, ma non sempre ci permettono di aumentare la nostra percezione della vita, del mondo che ci circonda. Non possiamo imparare nulla diventando genitori se diventandolo non impariamo dai nostri figli. Se non torniamo bambini essendo padri e madri. Non possiamo imparare nulla se non impariamo dal partner, possiamo amarlo, farci l’amore, costruire una vita con lei/lui, ma non allargheremo mai i nostri orizzonti se non impareremo da chi ci deve accompagnare per tutta la vita, se non impariamo da lei/lui a percepire diversamente la vita.

Un progetto inizia e finisce indipendentemente dal tempo esterno che muta, certo un tornado potrà abbattere la tua casa, ma non il tuo progetto di vita se questo è realmente il tuo progetto. Non credere che queste mie parole siano solo teoria: ho impresso sulla mia pelle il mio passato. E non posso cancellarlo. E da esso ho imparato ad essere me stesso. Eppure non so chi sono, non lo so ancora, perché la vita non è statica, non è un fermo immagine a cui guardare per sapere esattamente dove e chi si è, ma la vita è movimento. E il movimento genera cambiamenti, e i cambiamenti generano nuovi atteggiamenti verso gli altri e verso te stesso. E i veri cambiamenti generano infinite sofferenze. Talmente grandi da distruggere la nostra anima, spesso da lasciarci tramortiti, nella ricerca del nostro vero Io. Ingabbiati fra la percezione degli altri nei nostri confronti, e la nostra nuova identità. E il tempo è trascorso, lo so alcuni di questi ragionamenti sembrano astrusi e non legati fra di loro, ma sappi che non è così come appare.

Sei arrivato tu, ma non è cambiato nulla… perché era già iniziato il cambiamento, perché avevo già deciso di cambiare, perché sto già disegnando me stesso… e il mio progetto durerà anni… E il moto della Terra lo condizionerà, verrà condizionato dalle persone che frequenterò, dalla vita che farò, dalle scelte che farò… ma se sarò coerente… sarà il mio progetto a misurare il tempo… e non tu… tu sei di passaggio… come gli altri 37 anni passati…

Non avertene a male… ho imparato questo nel 2011…e da te cosa imparerò?

Perché dopo tutte queste parole, che forse sembrano volerti sminuire… ho bisogno che anche tu lasci un segno della tua presenza nella mia vita…

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