Un giovane uomo si arrampicò sul monte più alto della sua regione. In cima a questo monte viveva un vecchio saggio, che secondo quel che si narrava nella valle sapeva rispondere a ogni domanda. Una volta in cima entrò nella vecchia tenda del saggio, che se ne stava curvo a meditare, circondato da incenso e con un piccolo fuoco che lo scaldava. Entrò e chiese: “Maestro, posso porle una domanda?”
Il vecchio lo guardò e gli chiese: “Chi ti ha detto che sono un Maestro?”
Il giovane basito, guardò il vecchio e rispose: “Giù in città dicono che qui, in cima al monte c’è un vecchio saggio che sa dare risposte a ogni domanda. Non siete forse voi quel saggio?”
“Figlio mio,” disse il vecchio, “se io sapessi dare risposte, vivrei qui? Non credi forse che isolarsi dal mondo significhi rifuggire la realtà?”
“Sì, ma si deve vivere da asceti per raggiungere la verità!” continuò il giovane.
“La verità è una chimera. Come la serenità, raggiunta dagli stolti che non sanno più porsi domande. E la tua qual è?”
“Sarò felice in futuro?” chiese il giovane.
Il vecchio lo guardò e gli chiese: “Sai dare amore? Sai vivere per il sorriso di un bambino? Sai sorprenderti di ciò che ti dona la vita?”
“Ma maestro…” disse il giovane, “Io voglio avere…”
“No, non lo sarai!” disse il saggio. “Chi vuole non ha, chi ha non vuole. Smetti di darti orizzonti troppo distanti, affacciati alla finestra e godi di un attimo di sole, allora sarai felice.”
Il giovane, disperato tornò nella valle, e raccontò a tutti che il vecchio saggio era solo un imbroglione, che vendeva fumo, ma non conosceva nulla.
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