Quando la reputazione On line supera la realtà

Il mondo si sta inevitabilmente spostando su internet, ricordo ancora quando scrissi quel tema per la maturità sul web che mi permise di ottenere un nove… Era il 1995 e il mio entusiasmo era fondato, ma la mia consapevolezza di ciò che stava accadendo non esisteva. Nessuno poteva immaginare che l’editoria, il marketing, il know how, le comunicazioni private e non, le campagne elettorali, potessero spostarsi in massa sul web, abbandonando in parte, o totalmente il mondo reale.

Oggi esiste una regola universale: Dobbiamo star attenti a ciò che scriviamo; perché siamo circondati da persone che aspettano una tua frase fuori posto per giudicarti. Su internet non esiste il passato, né nel futuro sarà ricordato l’eventuale disguido, e nel Web 2.0 in cui si è passati dal postare all’aggiornamento dello status si rischia sempre più l’equivoco. Una frase azzardata, un momento di rabbia, una frase fuori posto o sgrammaticata, segnano la reputazione di una persona.

Io stesso faccio difficoltà a essere me stesso su Facebook… Facebook è una trappola incredibile! Doversi esprimere in 140 caratteri come su Twitter è un azzardo per chi non ha la capacità di sintesi di un pensiero, ma anche per chi vuole travisare quanto scritto da te. Così spesso mi è capitato di dover rimediare, richiedere l’amicizia e scusarmi con persone che mi conoscono, e che dovrebbero sapere chi sono, ma che per quello status si sono infuriati…

E’ a questo punto che mi viene da pormi un quesito: dove inizia e dove finisce la realtà? Il web ha una memoria illimitata, e tutto ciò che posti, carichi, o scrivi resta inesorabilmente scritto in quel mondo virtuale che è sempre più realtà. Ma se il web ha infinita memoria, l’uomo la possiede? Ovviamente no, e non ce l’ha chi non ti conosce, chi legge per la prima volta quel che scrivi, e sentenzia, senza appello che sei un “aggettivo” consono a quel che lui ha capito di te.

Costruirsi una reputazione costa una vita, anni di studio, atti concreti, ma distruggerla basta un post, una frase fuori posto… e il benpensante di turno che ti distrugge per sempre. Ma questo è giusto?

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