Non c’è più l’armonia della scrittura,
il lento muoversi del gomito,
quell’indugio impercettibile
nato dalla paura di commettere errori.
Non è romantico scrivere su una tastiera,
non c’è il ricordo della parola cancellata,
dell’inchiostro speso per togliere un verso,
un segno che sporcava e arricchiva i testi.
Non sento le spalle dolere
per il troppo scrivere,
e dimentico spesso di conservare le mie parole,
lasciandole abbandonate nell’aria,
figlie di nessuna bocca.
© Alessandro Bon